Imu e Tari Avviso accertamento Avvocato Milano – CARTELLE PAZZE : hai ricevuto un’ingiunzione di pagamento per mancato pagamento di IMU o TARI dovuti al Comune? Ecco cosa puoi fare.
Imu e Tari – accertamento – Avvocato Milano.
L’acronimo IMU è utilizzato per indicare l’Imposta Municipale Unica più comunemente conosciuta come tassa sulla casa.
L’imposta istituita con il Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 e disciplinata dagli artt. 8, 9, 13 del Decreto legislativo n. 23 del 2011 è stata oggetto di modifica con la legge di Stabilità del 2014 che ha disposto l’abolizione dell’imposta sulla prima casa ad eccezione delle abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Invece, si utilizza il termine TARI per indicare l’imposta comunale sui rifiuti istituita a partire da dicembre 2013. L’imposta è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati.
L’omesso o parziale versamento dell’imposta ovvero l’omessa o infedele rinuncia comporta l’emissione dell’avviso di accertamento. Si tratta di un provvedimento amministrativo emesso dal Comune finalizzato alla riscossione del credito IMU o TARI nei confronti di un contribuente.
Il contribuente che riceve un avviso di accertamento per l’IMU ha a disposizione diversi mezzi di tutela quali: la definizione agevolata, l’istanza di autotutela, l’accertamento con adesione e il ricorso in Commissione Tributaria.
Il primo espediente, la definizione agevolata, si ha quando il contribuente decide di procedere al pagamento contestato entro sessanta giorni rinunciando contestualmente al ricorso e ottenendo la riduzione delle sanzioni applicate di un terzo. Tuttavia, questa possibilità è consigliabile solo qualora l’avviso di accertamento risulti fondato e legittimo in ogni aspetto, compresa la procedura di notifica, poiché essa implica la rinuncia al ricorso e ogni forma di contestazione.
L’istanza di autotutela è invece presentata quando il contribuente riscontra errori o motivi di illegittimità dimostrabili con cui si richiede formalmente l’annullamento e/o la rettifica totale o parziale dell’avviso di accertamento. In particolare, il termine “autotutela” è utilizzato per indicare il dovere dell’amministrazione di tutelarsi dai suoi stessi errori e di correggere o annullare gli atti illegittimi.
Tuttavia, occorre precisare che la presentazione di una richiesta in autotutela non garantisce l’accoglimento dell’istanza stessa ma, soprattutto non sospende i termini del ricorso al giudice contro l’atto viziato.
Imu e Tari Avviso di accertamento Avvocato Milano
Per cui è sempre meglio cautelarsi onde evitare l’eventualità che l’Amministrazione non risponda al ricorso o lo rigetti: poiché, in tal caso, l’atto diverrebbe definitivo e contro di esso non vi sarebbero più tutele da esperire.
Proprio per queste ragioni, è consigliabile oltre all’istanza di autotutela anche il ricorso in tribunale per non rischiare che l’atto diventi definitivo.
Per ciò che concerne il terzo strumento di tutela, l’accertamento con adesione, si può presentare solo per gli avvisi di accertamento per omessa o infedele dichiarazione vale a dire, quando l’accertamento si basa su elementi non del tutto certi e che possono essere valutati in maniera differente. In questo caso, il contribuente chiederà all’ufficio competente di rivedere la valutazione e di procedere al ricalcolo dell’importo dovuto.
Questo espediente, se utilizzato, sospenderà i termini per l’impugnazione e quelli di pagamento del tributo per un periodo di novanta giorni dalla data di presentazione.
Infine, il quarto e ultimo espediente possibile per la difesa del contribuente è la presentazione di un ricorso in Commissione Tributaria Provinciale entro sessanta giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento eccependo, in questo modo, ogni vizio formale di merito relativo all’avviso.
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